Interferenze

Giulio Boato

Pronto?

Ciao papà.

Joey! Dove sei?

In autostrada, papà.

In autostrada? Ma dove stai andando?

A Glasgow, a trovare un amico.

A Glasgow?! Joey, è da ieri mattina che non ti fai vedere. Si può sapere dove sei stato? Ti sembra il modo di comportarsi? Sparire così senza dire niente?

Avevo provato a chiamare, ma non rispondeva nessuno.

Non dire sciocchezze, non ho ricevuto nessuna chiamata!

Forse non c’era campo, allora. Dai papà, non è successo niente.

Non è successo niente?? La mamma ed io eravamo spaventati a morte! Ti abbiamo chiamato una ventina di volte, perché non hai risposto?

Piantala di essere così nervoso, papà. Ho 19 anni, posso pure prendermi il permesso di uscire, ogni tanto.

Joey, vedi di cambiare tono, o vengo lì e te ne do quattro.

Ah si, a Glasgow? Coraggio, vieni!

Ma che… Cosa vai a fare lassù?

Te l’ho detto, vado a vedere un amico.

E chi è?

John… 

John chi?

Mushroom. John Mushroom. Ti basta? Sei contento?

John Mushroom?! Sei impazzito?? 

Saluta la mamma, papà. Ci vediamo domani. Forse.

Joey!!

 

Anne, sono Paul.

Tesoro! Come stai?

Bene. Te?

Io ok. Sicuro sia tutto a posto?

No. Joey è sparito da ieri senza dirci niente, e adesso mi ha appena chiamato per dirmi che sta andando a Glasgow.

Magari ci venissi tu, a Glasgow. Da quanto tempo non torni? Mi manchi, Paul…

Anne, per favore… Senti, potresti cercare di incontrarlo, capire cosa sta facendo?

Paul! Ma parli sul serio?

Anne, ti prego, non sto scherzando. Sono davvero preoccupato.

Paul… L’età ti fa male, una volta non eri così ansioso… quando scappavamo assieme non te ne fregava niente di quello che pensassero i tuoi.

È vero, ma adesso la situazione è un po’ diversa, se permetti. 

Ma qual è il problema? 

Nessun problema. Stasera, potresti andare al Royal Theatre?

Al Royal? Perché?

Credo che Joey sarà lì. Non ne sono sicuro, ma ho le mie ragioni per pensarlo. Ti prego, vai solo a dare un’occhiata. Abiti sempre là sotto, no?

Veramente… 

Ti prego, Anne.

Va bene, va bene, ci provo. E se lo vedo, cosa vuoi che gli dica?

Niente, non dirgli niente. Vedi solo se c’è, e cosa fa.

Va bene Paul, ti richiamo. Un bacio.

 

Carol? Ciao, scusa il disturbo. Puoi parlare?

Un attimo che mi tiro fuori dalla calca… eccomi qua. Dimmi tutto.

Sei impegnata? Se hai da fare lascia stare, non…

Tranquilla, siamo appena andati in pausa. Ho accompagnato le comparse ai camerini, c’è un gran casino, ma posso parlare. Che succede?

Mah, niente, è che mi è appena successa una cosa strana. Ti ricordi di Paul?

Chi?

Paul, il mio amico di Liverpool.

Ah, il tuo ex del college! Lo senti ancora?

Siamo rimasti amici… Senti, mi ha chiesto di intercettare suo figlio. Sta venendo al Royal.

Joey?

Lo conosci?

Chi?

Il figlio di Paul, Joey!

N-No… Devi avermene parlato tu, credo. Cosa viene a fare qui?

Non lo so. Paul è preoccupato, mi ha chiesto di dargli un occhio, ma io sono a Londra, stasera.

E vuoi che ci pensi io?

Potresti farlo? Lavori in teatro, stasera, no?

Certo… Ma, scusa, io non lo conosco, come faccio a trovarlo?

Se ti ricordi di Paul, lo riconoscerai. Sono identici.

Si, mi ricordo… ma non ti prometto niente, Anne. Stasera è il debutto, è un viavai continuo.

Grazie Carol. Mandami un messaggio, se lo vedi. 

 

John, c’è un problema.

Carol! Ti ho detto di non chiamarmi a questo numero!

Mi hai sentito?

Sì. Che problema c’è?

Il padre. Se n’è accorto. Sa che il ragazzo è qui. 

Cazzo. Quel cretino deve averglielo detto. Non avrei dovuto fidarmi di lui. 

Cosa facciamo?

Appena ti consegna la roba, lo fai fuori.

John, è solo un ragazzo…

Così impara a tirarsi dietro quel rompicoglioni di suo padre. Anzi, spero proprio che venga pure lui, così ce lo togliamo di mezzo una volta per tutte. Fai un lavoro pulito, mi raccomando.

Ma… Cosa vuoi che faccia? Si va in scena tra mezzora!

Senti, arrangiati, cazzo! Falli sparire. E non chiamarmi più.

Fanculo, John.

 

Pronto?

Buonasera, Mr. Doe.

Chi parla?

Un’amica. Mi ascolti bene: suo figlio è con me.

Cosa? John, sei tu? Dov’è Joey??

Si calmi, Mr. Doe, non sono John. Joey sta bene.

Chi cazzo parla?! Dov’è mio figlio??

Al sicuro. Deve solo venirselo a prendere. 32, Broker Street, a mezzanotte.

Broker Street? Quella Broker Street? A Glasgow?

Certo, la conosce bene, con tutti gli anni che ha lavorato qui.

Ma sto a Liverpool, adesso!

Allora salga in macchina e corra. Non ha molto tempo.

 

Maggie, sono io. So che sei arrabbiata, ma rispondi al telefono, ti prego. Mi dispiace, non volevo farti male, ma non mi hai lasciato altra scelta. Sto andando a prendere Joey. È a Glasgow. È tornato da Mushroom. Ma ti giuro che lo riporto a casa. Costi quel che costi, riavremo nostro figlio. Non ce lo porteranno via un’altra volta. Ti prego, non piangere. Andrà tutto bene. Ti amo, Maggie.

 

Allora, l’hai sistemato?

Vai al diavolo, John.

Come ti permetti, razza di troia? Hai sistemato il ragazzo, o no?

Si! L’ho sistemato! Una bella pallottola in gola, sei contento?

Così mi piaci. Ti sei sbarazzata del corpo?

L’ho gettato nelle fogne.

Brava, Carol. Sei una brava bambina. E il padre?

Sta arrivando, come prevedevi. Agli uffici del Royal, a mezzanotte.

Come lo sai? 

Me l’ha detto il ragazzo. Gli aveva dato appuntamento là. Credo volessero incastrarti. 

Ma bravi… bene, me ne occupo io. Vuoi venire a vedere come si sgozza un maiale?

Mi fai schifo, John. 

La mia roba però non ti fa schifo, vero?

 

Pronto!

È arrivato?

Si, sono qua sotto. Dov’è Joey?

Salga al primo piano.

Dov’è mio figlio?

Le ho detto di salire, lo troverà qui.

Sta bene?

 

È la quarta volta che ti chiamo, Paul, perché non rispondi? Mi dispiace, non ho visto tuo figlio. Il fatto è che… non sono a Glasgow. Sono a Londra, in tournée. Non sapevo come dirtelo… Alla fine ho accettato la proposta di Jim. Mi dispiace, so che mi volevi nel tuo cast, ma come avremmo fatto? Non hai più una produzione. Mi servivano i soldi, Paul. Lo sai che sarai sempre il mio preferito. E tuo figlio, l’hai trovato? Ho chiesto a un’amica che lavora in teatro di dargli un occhio. Non ti devi preoccupare, vedrai che sarà tutto a posto. Chiamami quando senti il messaggio. Buona notte. Ti voglio bene.

 

Agente Cooper?

Dica, commissario.

Come vanno i lavori, avete pulito?

C’è ancora molto sangue, ma tra una mezzora dovremmo aver finito.

Avete identificato i cadaveri?

Mushroom John…

Il direttore del Royal Theatre?

Esatto. Usava il teatro come copertura per lo smercio di ecstasy. 

Complici?

Una donna, probabilmente. Abbiamo dei sospetti su Caroline Winsley, la nuova direttrice del casting. 

E dov’è adesso?

È scomparsa. Il che la rende la principale sospetta.

L’altra vittima?

Doe Paul, regista teatrale. Fino all’anno scorso lavorava al Royal, sotto la direzione di Mushroom. Inizialmente smerciavano assieme, ma Doe aveva preferito mettersi in proprio. Quando ha scoperto che suo figlio lavorava per Mushroom, si è trasferito a Liverpool con tutta la famiglia. Pare che sfruttasse la moglie e il figlio come corrieri. Mushroom non l’ha presa bene, e gli ha fatto terra bruciata intorno. Si facevano la guerra tra le due città, per accaparrarsi il mercato migliore. Questa storia ha tutta l’aria di un regolamento di conti.

Si sono ammazzati a vicenda?

Il perito dice che c’era una terza arma da fuoco. 

La Winsley?

Non possiamo dirlo. Dei testimoni hanno visto anche il figlio di Doe in teatro, stasera.

Va bene. Ci penseremo domani. Non ne posso più dei turni di notte… 

A domani, commissario.

 

Mamma, ciao. Stai dormendo, lo so. Io sono in Scozia, sto andando a Nord. Non tornerò per un po’. Ho conosciuto una ragazza. È bellissima, si chiama Carol. Viaggeremo assieme. Non devi preoccuparti per me, sto bene. Sono fuori dal giro. Ieri ho fatto l’ultima consegna, ho chiuso. Io e Carol abbiamo organizzato un incontro tra papà e John. Dovevamo farlo, non c’era altra soluzione. Mi dispiace, mamma, ma così non si poteva vivere. Adesso siamo liberi. Tornerò a trovarti, appena potrò. Ti voglio bene, mamma. Abbi cura di te.

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