ARTIFICIERI | Tre di quattro

Giunge al termine l'ATTO III della rassegna, con ben quattro nuovi racconti originali: la sfida degli ottomila caratteri raccoglie sempre nuovi avventurieri.

 

Cominciamo proprio con una new entry, Giovanni Ortoleva, fiorentino, studente di regia teatrale a Milano, ma con una formazione tridentina nelle scienze cognitive. Il suo Autoritratto con arma racconta in modo essenziale e potente il sangue che si ribella al sangue, in una short story stretta tra neve e montagna, tra obbedienza, sottomissione e rivolta.

 

Per Giulio Boato la riflessione sul tempo suggerita da questo atto si è spinta tra le pieghe di un passato recente - l'Italia raccontata del Neorealismo - e il presente (l'Europa del neoliberismo, si potrebbe dire, per far la rima...), immaginando personaggi e pensieri di oggi e di ieri, dipingendo per loro il passato che ereditano e il futuro che proiettano davanti a sé: miseria e speranza, agiatezza e disperazione. Le contrazioni della Storia declina e interseca narrazione, documentazione e riflessione.

 

È conterranea di Giulio, Tatjana Motta e teatrante anche lei, e immagina, nel suo racconto, un ritorno nel paese abbandonato, lavorando di stacchi improvvisi, tagliando la pellicola a colpi di coltello. Božij Dar! evoca una rovina assoluta e pervasiva - nelle strade affollate di rifiuti, nella desolazione di un cinema sventrato - la desolazione di una vita che ritorna a camminare tra le rovine della propria innocenza.

 

Jacopo Bettinelli torna a scrivere per ARTIFICIERI, con una short story che condensa i vapori del passato sul vetro frantumato del presente, giocando sulle suggestioni del viaggio extracorporeo e della meditazione. Nella sfocatura, nell'autodissoluzione di un io narrante prendondo corpo tre generazioni di consanguinei, le cui storie, evocate per frammenti si sovrappongono come pagine di uno stesso libro: Meditate gente, meditate.

 

Entra nel cuore della fucina narrante con i nostri ARTIFICIERI: dal 26 gennaio, l'ultimo atto della rassegna!

 

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