Da millenni il numero 12 è oggetto di grande reverenza in molteplici religioni, filosofie e sette magiche: dodici sono i segni
zodiacali, gli apostoli e gli dei dell'Olimpo. Dodici erano tribù d'Israele, dodici furono gli Imam dopo Maometto, dodici i giorni del Natale.
Appropriato dunque che a questo capitolo, la fucina dedichi il genere del realismo magico: un modo narrativo nel quale in un contesto verosimile, se non addirittura direttamente storico, si inserisce un elemento irrazionale in grado di alterare drasticamente la percezione del mondo da parte del lettore, fornendo due punti di vista contrastanti tra il "credere" e il "non credere".
Un letto di ghiaccio di Riccardo è una storia di montagna e di solitudine: in una terra disabitata una ragazza e sua madre attendono il disgelo per poter scendere in paese e seppellire il nonno, morto in baita, con i sentieri bloccati dalla neve. La Guerra infuria, oltre la corona dei monti, e cambia il volto delle montagne e della realtà.
Su altre corde suona Stefano in L'ascia e la catena, nel quale, attraverso le riflessioni di un boia durante la Rivoluzione, si mettono a nudo le trame impossibili del destino e del fato, causa ed effetto di se stesse.
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