Il cammino che riprende

Cari lettori e sostenitori!

Infrangiamo un mutismo prolungato di rara durata, per tornare finalmente a pubblicare. E completiamo oggi il penultimo capitolo della rassegna principale - siamo a dodici su tredici! - con alle spalle cambi di vita, nuovi lavori, traslochi internazionali, la ristrutturazione interna della fucina e un'operazione chirurgica! Impressionati? Beh, anche noi...

 

E allora facciamo il punto: torna il realismo magico della fucina narrante, due short stories nuove, firmate da Ruben e Stefano.

 

Ruben - oh beh... eh eh! - con questo racconto Ruben si svela come un mistico, un autore che fa della ricerca spirituale un tema privilegiato nella vita dei suoi personaggi, che sperimentano modi di vita e pratiche coraggiose - estreme, persino! - per raggiungere la dimensione superiore che qualcuno chiamerebbe Nirvana. Una prodezza di ironia, dolcissima e velenosa q.b.

 

Doppietta per Stefano, che parte, per questo suo racconto, da una citazione che forse qualcuno potrà cogliere (a patto che gli sia familiare ad esempio la celebre protesi di un certo Wirt...). Tagliando corto con le allusioni, Il castello di Čachtice prende le mosse dalla vicenda della contessa Bàthory, sanguinaria nobile ungherese, immaginando di ripercorrere le ali e i corridoi che furono testimoni delle sue nefandezze, in una riflessione amara e sorprendente sulla Storia e su chi la tramanda.

 

Vi mancava la fucina? E allora leggete, commentate, condividete!

 

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