ATTO II. Uomo e macchina

Io. Tu. Noi. Loro.

 

Mentre prosegue la discesa dell’Artificiere nel ventre della macchina, verso il cuore pulsante dell’unità Ш, inizia la riflessione sull’identità: lontano dal consorzio dei suoi pari, tra le aliene architetture senz’anima della macchina impazzita, l’Io magnifica la percezione di se stesso e dell’altro, acuendo o sfocando le linee che separano l'individualità.

 

In Rum, suo secondo racconto per ARTIFICIERI, Giorgia Aimeri condensa nello spazio di un bicchiere la tragedia del sacrificio e del compromesso, quando i confini tra l’accettabile e il ripugnante sfumano al punto da diventare terra di nessuno.


Un terribile gioco di prospettive è il soggetto della short story Interferenze di Giulio Boato, in cui le vite dei protagonisti sono stravolte dal caleidoscopio della brutalità umana, in un inesorabile procedere di eventi che non lascia tregua - neanche al lettore.

 

Tatjana Motta, veneziana e milanese d'adozione di formazione teatrale, new entry di ARTIFICIERI, nel suo Il complice, esplora le inquietudini sotterraneee e kafkiane di una scoperta domestica tanto inattesa quanto minacciosa.

 

Secondo racconto di Matvey Schmidt, unico che si è cimentato (con gran successo) con la traccia SOCIAL NETWORK: in Sed lutus intus erat, strutturato in forma di monologo-diario, le barriere tra pensiero e realtà si fanno labili e persino i confini del sogno perdono consistenza, quando gli insensati accadimenti del mondo quotidiano si avvicinano pericolosamente alle criptiche metafore del paesaggio onirico.

 

Grazie a tutti voi, artificieri, che credete nel progetto fucina narrante e scrivete per noi!

La discesa dell'ARTIFICIERE nel suo labirinto meccanico continua venerdì con la seconda parte dell'ATTO II: come sempre sul nostro sito!

 

Read, share, enjoy!

 

Scrivi commento

Commenti: 0