Cari lettori,
è con grande piacere e con più che una punta di commozione che vi presentiamo i racconti western della fucina narrante: gli ultimi quattro, che concludono il lavoro della fucina. Domani le macchine saranno silenti, per la prima volta dopo tredici mesi esatti da quel fatidico 4 maggio 2014, quando il progetto prese il decollo: il compleanno "sbagliato" della fucina narrante.
In quest'arco di tempo, un progetto nato come gioco e sfida personale tra quattro persone si è espanso ed allargato da sé, in alcuni momenti lasciando sgomenti persino i suoi creatori per la mole di lavoro necessaria a gestire e mantenere funzionante un apparato cresciuto ben oltre le sue previste dimensioni.
52 è il numero di racconti da noi pubblicato secondo i canoni originari: tredici stili, quattro narratori, una fucina. Anche se la strada si è rivelata accidentata, questi nostri lavori, nati dalla voglia di quattro persone di "uscire dal cassetto" letterario e esporsi al pubblico della rete, sono finalmente conclusi e disponibili a chiunque voglia dedicarci qualche minuto del suo tempo e qualche grammo della sua fiducia.
Ma la fucina ha finito per andare oltre il suo scopo originale: i progetti SPARKS e ARTIFICIERI hanno finito per raccogliere un consenso entusiasta e vivace che ci ha lasciati, sinceramente, stupefatti: scoprire che così tante persone desideravano pubblicare i loro lavori indipendenti sul nostro sito è stata una sorpresa davvero splendida.
Grazie allora a Giorgia Aimeri, Vera Angelini, Jacopo Bettinelli, Giulio Boato, Mariangela Falcioni, Ada Fama, Attilio Folegatti, Tatjana Motta, Giovanni Ortoleva, David Ressegotti, Matvey Schmidt: 11 collaboratori preziosissimi, a cui va tutta la nostra gratitudine e che hanno collettivamente aggiunto 36 racconti, per un totale strabiliante di 88.
593.862 caratteri (spazi inclusi!) dopo, la fucina presenta le sue ultime pagine, quattro short stories originali:
La consapevolezza del bene e del male è l'oggetto dell'ultima fatica di Ruben, Sand Creek, in cui alle costrizioni del dovere e della disciplina si contrappongono il senso di giustizia e la morale dell'uomo libero.
Il vecchio cliché della Rapina al treno! di Stefano si riveste di tinte tragicomiche in un racconto breve dai colori chiari e dal tono leggero.
"Una storia insensata che inizia con un incontro e finisce con tre croci": così Riccardo definisce il suo stesso racconto, Incontro a Overbrook, dove un finale in due tempi chiude l'opera come un accordo ribattuto chiude una marcia.
Più che un racconto, L'ultima pallottola (nomen omen) è una brevissima riflessione sulla vita, sulla morte e sulla stessa fucina, in un ambiente desertico e ostile in cui l'uomo rimane solo con se stesso.
Grazie a tutti voi, che ci avete seguito in tutti questi mesi, che avete apprezzato i nostri sforzi e, di tanto in tanto, anche lasciato quei commenti che per noi sono stati importanti critiche e stimoli a proseguire.
Rimangono solo due fatiche da portare a termine: l'e-book dei racconti western, naturalmente, e soprattutto il libro di Artificieri con i contributi dei collaboratori che hanno partecipato alla rassegna... con qualcosa di più!
Le macchine e i pistoni della fucina rallentano e si raffreddano, fino a tacere.
Ma una verità rimane, come sempre, solida ed immutabile: la fucina narrante non si può fermare.
Read, share, enjoy!
Scrivi commento