I racconti neri della fucina narrante (4 maggio 2014)

Infernus

di Ruben Omar Mantella

 

La televisione era per lei un luogo pieno di luce. Se fosse morta, avrebbe voluto farlo su di una piccola rotaia in uno studio di Canale 5, scivolando sul suo carretto di cartapesta attraverso un tunnel di giochi a premi, gente famosa a rassicurarla, a dirle che tutto sarebbe andato per il meglio. Leggi tutto il racconto...

Il mare

di Stefano Parisi

 

Prudenza sì, cazzo, quella sì. Chi lavora di merda e si fa beccare ha vita breve, non ci vuole niente a pagare una guardia in carcere per mettere un po' di topicida in un piatto di minestra. Ma il chi e il perché? Chi se ne frega, i soldi arrivano comunque. Se qualcuno è così cretino da mettere i bastoni tra le ruote alle persone sbagliate può anche andare a farsi fottere. Leggi tutto il racconto…

Eravamo bambini anche noi

di Riccardo Tabilio

 

«Venezia è una città costruita sopra a una discarica. Lo sapete voialtri turisti, che andate a San Marco e vi fate il giro in gondola sotto il ponte di Rialto, cosa c’è sotto la laguna, sul fondo dei canali? Merda. Lavatrici, bombole del gas, automobili, biciclette; se vivi in laguna dove le butti queste cose? Non c’era mica il camion che svuota i bidoni, duecento anni fa. Magari c’è anche qualche morto ammazzato.» Leggi tutto il racconto…

La nicchia

di Jacopo Colombo

 

La portiera dell’auto del proprietario fece un rumore forte e indolente, i fari proiettarono coni di luce irregolare interrotta dagli alberi attraverso il bosco. Eugenio si stava per accendere una sigaretta prima di tornare all’auto quando gli sembrò di percepire un movimento davanti a sé, nel prato, un frusciare d’erba, ma senza un alito di vento. Leggi tutto il racconto...