I racconti zombie della fucina narrante (14 luglio 2014)

Metazombie

di Ruben Omar Mantella

 

Non era il miglior momento, per chiedersi cosa fosse uno zombie, ma posò il fucile e cominciò a scrivere. Si disse che quello era un momento buono come qualsiasi altro. Si disse che, forse, non c'erano mai momenti buoni, per fare alcunché. Leggi tutto il racconto...

Escono dalla terra

di Riccardo Tabilio

 

«In questi mesi di colpevole accondiscendenza da parte delle autorità, i morti si sono moltiplicati senza controllo: hanno occupato spazi, edifici e infine interi quartieri. Soltanto nelle ultime due settimane le forze dell’ordine hanno tentato di contenere la proliferazione: cimiteri sono stati bonificati con le ruspe e asfaltati. Intere aree ad alta concentrazione di non-viventi sono state evacuate, recintate e poste sotto sorveglianza armata! – La nostra bella città, mutilata dei suoi quartieri storici, deve cauterizzare i suoi nuovi confini interni con chilometri di filo spinato.» Leggi tutto il racconto...

Fuori sono i morti

di Jacopo Colombo

 

I digiuni li avrebbero resi insensibili ai bisogni. Le veglie li avrebbero preparati a sfuggire al sonno dal quale non ci si sveglia. Sradicarono le verdure e piantarono cose nuove, piante esotiche e splendide, dalle quali estrarre succhi capaci di espandere la mente e di portare la coscienza a forme purissime di pensiero. Leggi tutto il racconto...

Occhi

di Stefano Parisi

 

Nel sole calante della sera, la radura era vuota e solo un filo di vento muoveva le canne che lentamente ingrigivano nella luce morente, l’aria screziata dal vago odore dolciastro del legno mangiato dall’acqua e da insetti invisibili, dal tanfo impercettibile di strati di foglie trasparenti di putrefazione nascoste sotto strati di foglie ancora verdi. Come una ferita infetta sotto una benda, che aspetta solo di essere esposta per appestare il mondo con i suoi miasmi. Leggi tutto il racconto...