Ivan

Jacopo Colombo

Era la prima volta per Giulio. Aveva molta paura, ma lo aveva promesso ad Angela. Ivan uscì dal bagno con uno sguardo allo stesso tempo imbarazzato e sornione. Era un bell'uomo, questo Giulio lo riconosceva, capelli castani corti, la barbetta incolta, un fisico piccolo e magro, ma forte e ben proporzionato. Giulio però non si sarebbe mai messo spontaneamente in quella situazione.

C'era voluto del tempo, ma aveva capito che per Angela quella non era una fantasia passeggera o un capriccio, era qualcosa della quale aveva bisogno, profondamente bisogno, si era abituato all'idea e l'aveva accettata.

Adesso però, mentre Ivan si avvicinava e gli sfiorava il braccio, con la pelle che assumeva colori dorati alla luce della lampada, mentre vedeva la sua erezione da sotto gli slip, Giulio aveva paura di non riuscire. Non voleva deludere Angela, era la cosa più bella della sua vita e l'amava con ogni fibra del suo essere, ma...

Ivan gli accarezzo la testa e lo strinse contro il suo corpo, cercò di avvicinarsi per baciarlo, Giulio restava rigido come un palo. Ivan lo guardò con occhi interrogativi e impauriti. Giulio allora si riscosse e lo baciò con trasporto. La barba pizzicava ma fu un bacio umido e morbido. Fu una sorpresa scoprire delle labbra così morbide.

Si liberò dal baciò e annusò a lungo il collo di Ivan, un profumo conosciuto lo rilassò e gli diede coraggio, un poco si commosse. Si sdraiarono sul letto e si tolsero entrambi gli slip. Ivan scese con la testa fino all'inguine dell'altro. Giulio aveva gli occhi chiusi mentre una sensazione di calore gli esplose nel basso ventre, pensava a tutte le volte che Angela aveva fatto così con il suo corpo minuto e i piccoli seni che ballavano al ritmo del suo respiro.

Tenne gli occhi chiusi per tutto il tempo, il pollice della mano sinistra giocava impercettibilmente con la fede nuziale. Ad un certo punto Ivan si staccò da lui, sul viso un sorriso compiaciuto e abbandonato. Si alzò e si stese sul letto, aprì le gambe invitandolo. Anche Giulio si alzò e guardò Ivan sdraiato sul letto, eccitato, inerme, fiducioso. Mentre si stava per mettere il preservativo, dei pensieri attraversarono la sua testa, brutti pensieri. La sua erezione sparì.

Ci provò lo stesso, ma non ci fu nulla da fare. Ivan a ogni tentativo fallito si irrigidiva, si allontanava, finché alla fine le lacrime gli rigarono le guance.

Giulio gli si fece vicino. Sua madre lo aveva avvisato prima di sposarsi che il suo amore sarebbe cambiato, ma non si sarebbe aspettato così tanto. Si sentì pieno di tenerezza.

Ivan, il suo compagno, piangeva proprio come una volta, come quando era sua moglie Angela. Come quando gli aveva scritto quella lettera spiegandogli tutto. Come quando l'aveva implorata di non abbandonarla. Come se ce ne fosse stato bisogno. Come tante volte durante quegli anni difficili ma importanti.

Giulio abbracciò stretto Ivan che una volta era stato Angela. Lo abbracciò più forte che poteva, sussurrandogli le cose belle che avrebbero fatto assieme.

Lo baciò sulle labbra, la sua barba gli pungeva il viso, lo baciò mentre entrambi piangevano.

Fecero di nuovo l'amore e questa volta tutto andò bene.

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Commenti: 1
  • #1

    barbs (domenica, 16 novembre 2014 21:45)

    awwww proprio bello! grazie per averci dato un lieto fine.